
1 marzo, 2021
Dopo mesi di quarantena, alcuni dei nostri centri in Brasile stanno gradualmente riaprendo le loro porte. Nuovi e rigorosi protocolli da seguire, ma nulla può fermare la gioia dei bambini.
Dopo mesi di silenzio assordante, nel centro Compassion di Elisiasafe torna il suono gioioso delle risate dei bambini sostenuti a distanza.
Seguendo le attuali norme di sicurezza sanitaria, alcuni centri in tutto il Brasile stanno riaprendo le porte ai bambini. Una grande notizia per tante famiglie!
“Mio figlio adora partecipare alle attività”, racconta Érica, mamma di Samuel, quattro anni.
“I giorni in cui il centro era chiuso sono stati difficili per lui. Ogni giorno mi chiedeva quando sarebbe tornato coi suoi amici. Quando è giunto l’annuncio che il centro avrebbe riaperto, beh... ho pianto di gioia!”
La decisione di riaprire è stata presa dopo molta preparazione da parte dei nostri volontari.
“Abbiamo deciso che era giunto il momento. Gli enti sanitari ci hanno autorizzato a riaprire e ci sentiamo sicuri di poter accogliere i nostri bambini. Anche con restrizioni, i bimbi sono felici di riunirsi. Da soli, a casa, erano emotivamente vulnerabili”, spiega Estela, direttrice del centro.
Dopo mesi di isolamento, i piccoli possono finalmente tornare in un luogo di pace e serenità.
È facile riconoscere le aule e i disegni alle pareti, proprio come li avevano lasciati. Tuttavia, molte cose sono cambiate.
“Dobbiamo aspettare un po’ prima di entrare. Un volontario controlla la nostra temperatura. Poi, ci laviamo le mani: insaponiamo, poi sciacquiamo e applichiamo l’igienizzante”, racconta Emilly, sette anni.
Rispettare le regole è una grande sfida per tutti. Per questo, si lavora senza sosta per educare i bambini alla prevenzione.
“So che il coronavirus è una malattia che ci fa tossire e toglie il respiro. Per questo, indosso sempre la mascherina, ogni volta che esco di casa”, spiega Pedro, quattro anni.
Durante la pandemia, le famiglie continuano a ricevere scorte alimentari e kit per l’igiene.
“Molte famiglie si sono sentite dimenticate dalle autorità. Per questo, facciamo tutto il possibile per sostenerle. E vi assicuro, bambini e genitori sono estremamente grati a Dio per il nostro aiuto”, racconta Estela.
Per questioni di sicurezza, i bambini non possono ancora mangiare insieme nella mensa, ma i nostri operatori consegnano loro pasti pronti da portare a casa, da condividere in famiglia.
“Ero molto triste. Mi mancavano le lezioni, i giochi, i volontari e gli amici. Ora, ho così tanta voglia di tornare al centro!” aggiunge Pedro.
I bambini non sanno per quanto tempo dovranno usare le mascherine ed evitare gli abbracci. Ma ora le giornate sono molto più belle di quelle sopportate in lockdown.
Col tuo aiuto, puoi donare a un bambino la possibilità di sopravvivere, anche durante la pandemia.
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