Tanzania: Sarah è libera dalle mutilazioni genitali femminili

Migliaia di ragazze sono costrette a lasciare le proprie case a causa della minaccia delle mutilazioni genitali femminili. Sarah era una di loro, ma ha trovato nel centro Compassion il suo rifugio sicuro

Tanzania: Sarah è libera dalle mutilazioni genitali femminili


Fin dalla tenera età, Sarah e sua cugina Maria hanno sempre detto alle loro madri di non volersi sottoporre alla mutilazione genitale femminile. Infatti, al centro Compassion avevano appreso tutti i rischi associati a questa illegale pratica culturale.

Anche Zuri, la madre di Sarah, desiderava un futuro diverso per la figlia sedicenne.


Tanzania: Sarah è libera dalle mutilazioni genitali femminili


“Quando io e le mie sorelle eravamo piccole, non potemmo opporci. Ma ora, dopo aver subito tante complicanze, non voglio lo stesso per mia figlia. È qualcosa di molto crudele, racconta Zuri.

Proprio per questo, disse a sua figlia di scappare.

Zuri tirò un sospirò di sollievo, sua figlia era al sicuro. Nel frattempo, però, messasi alla ricerca di sua nipote Maria, si rese conto che era troppo tardi per salvarla dalle mutilazioni.


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Sarah, pensando che il pericolo fosse passato, tornò a casa. Proprio mentre stava per rientrare, fu avvertita dalla mamma: doveva di nuovo fuggire. Il rifugio sicuro era solo uno: il centro Compassion.

Sarah è una degli oltre 150 bambini e adolescenti che partecipa al programma di sostegno a distanza in collaborazione tra il centro Compassion e la chiesa locale del suo villaggio.

“Invitiamo le bambine a fidarsi di noi e a venire qui se hanno bisogno di aiuto, spiega la responsabile del centro.


Tanzania: Sarah è libera dalle mutilazioni genitali femminili


Ogni anno, migliaia di bambine e ragazze vulnerabili sono costrette a lasciare le loro case per sfuggire alle mutilazioni genitali femminili. Molte non sanno dove rifugiarsi, ed è proprio per questo che spesso ritornano a casa.

Tuttavia, Sarah sapeva che il centro Compassion poteva essere il suo rifugio.


Tanzania: Sarah è libera dalle mutilazioni genitali femminili


“Quando Sarah è venuta al centro per raccontarci cosa le era successo, la prima cosa che abbiamo fatto è trovare un posto dove potesse stare al sicuro. Anche Maria, sua cugina, era tra gli iscritti al nostro centro. Abbiamo cercato di agire in fretta e soccorrerla, ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta”.

Il fatto di non aver potuto impedire a Maria di essere vittima di mutilazioni genitali femminili non ha però fermato i nostri operatori, che hanno denunciato il caso alla polizia e fatto arrestare la donna che aveva sottoposto la ragazzina a questo rito illegale.


Tanzania: Sarah è libera dalle mutilazioni genitali femminili


La chiesa locale e il centro Compassion non sono solo un rifugio sicuro per ragazze come Sarah e Maria. Attraverso seminari, il centro riunisce genitori e ragazze per informarli sui danni fisici e psicologici di queste pratiche illegali.

Con l'aiuto della chiesa, i cuori degli abitanti del villaggio stanno cambiando.


Tanzania: Sarah è libera dalle mutilazioni genitali femminili


“Abbiamo avuto un solo caso – quello di Maria – in cui il padre è riuscito comunque a portare avanti il suo piano. Aver coinvolto la polizia in questa faccenda è un monito per chiunque voglia fare lo stesso”.

“Quando parliamo alle famiglie, invitiamo sempre anche gli agenti di polizia a condividere le brutali conseguenze delle mutilazioni genitali femminili. Penso che stiamo facendo grandi passi avanti per far scomparire questa pratica, spiega la responsabile del centro.


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“Mia cugina ed io abbiamo sempre detto ai nostri genitori che non volevamo essere sottoposte a questa pratica”, racconta Sarah. “Quando mia madre mi ha disse di fuggire, compresi quanto mi amava. Spero che tanti altri genitori siano come lei”.

Con l'aiuto della chiesa locale, i cuori stanno cambiando. Oggi Sarah e Maria sono al sicuro, sono tornate a scuola e al loro centro Compassion, dove trovano amore, protezione e sostegno.


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