La diffusa inaccessibilità all’acqua potabile e la mancanza di servizi di base ha portato a un alto tasso di mortalità infantile in Togo. Quasi un terzo della popolazione vive ancora al di sotto della soglia di povertà.
Molti bambini sono coinvolti nel lavoro minorile: nega la costante e regolare frequenza scuolastica ed espone i bambini a situazioni pericolose. La maggior parte di questi piccoli lavoratori è impiegato nelle miniere e nelle piantagioni di caffè, cacao e cotone.
Spesso, i bambini delle zone rurali vengono portati nella capitale Lomé e costretti a lavorare come servi domestici, venditori ambulanti e facchini, mentre i ragazzi e le ragazze sono sfruttati nella prostituzione minorile.
I giovani sono sempre più vulnerabili alla diffusione del virus HIV/AIDS, in quanto non esistono efficaci attività di prevenzione. 2,4% della popolazione è affetto da sieropositività e 4.300 persone muoiono ogni anno.
Negli ultimi 10 anni, il Togo è stato spesso colpito dalle inondazioni, con oltre 80.000 persone sfollate a causa di frane e smottamenti.
I coloni portoghesi arrivarono in Togo nel tardo 15° secolo, iniziando la tratta degli schiavi da questo Paese. Per i successivi 200 anni, la fascia costiera del Togo è stata un’importante area commerciale per gli europei in cerca di schiavi.
Per questo motivo, il Togo divenne noto come la “Costa degli Schiavi”.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, l’ex colonia tedesca Togoland venne divisa in due territori, controllati da inglesi e francesi. Il Togoland Inglese divenne parte dell’attuale Ghana nel 1956.
Il Togoland Francese divenne una repubblica autonoma nel 1960 e fu rinominato Togo. Il generale Gnassingbe Eyadema divenne presidente nel 1967, governando con durezza per i successivi 4 decenni. Nonostante le elezioni pluripartitiche istituite nei primi anni ‘90, il governo fu dominato in modo autoritario dal presidente Eyadema.
Alla morte dell’ex generale (febbraio 2005) i militari portarono al potere il figlio di Eyadema, Faure Gnassingbé. A causa di proteste di piazza contro tale situazione politica, oltre 40.000 togolesi furono costretti a fuggire nei Paesi vicini.
Finalmente, nel 2007, si svolsero le prime elezioni legislative libere ed eque: dopo anni di agitazione politica e di accuse di violazioni dei diritti umani da parte di organizzazioni internazionali, il Togo sta per essere accolto nella comunità internazionale.
Il paesaggio del Togo è caratterizzato da splendide colline nella regione centrale, savane nel nord, altopiani nel sud, e spettacolari lagune lunga la costa.
Il clima tropicale del Paese rende le temperature generalmente piacevoli durante tutto l’anno. La stagione delle piogge va da maggio a ottobre, con un periodo asciutto da luglio a settembre.
Durante la stagione delle piogge molte strade non asfaltate vengono interrotte.
Il periodo tra febbraio e aprile è il più caldo, mentre i mesi tra novembre e febbraio sono considerati i migliori per visitare il Togo.
Le specialità togolesi sono l’akume (a base di farina di mais, servito con salse di verdure e carne) e il fufu (purè di patate dolci servito con salse a base di arachidi, carne di capra o noce di cocco).
Anche il riso con salsa di arachidi è considerato uno dei piatti nazionali del Togo.