Con oltre 200 milioni di abitanti, il Brasile è il Paese più popoloso dell’America Latina. La maggioranza delle persone vivono in città industriali come San Paolo e Rio de Janeiro.
La rapida crescita della popolazione urbana ha creato gravi problemi sociali, ambientali e politici, con milioni di persone che vivono nelle baraccopoli e nelle strade.
I bambini di strada sono facili vittime di prostituzione e violenza. La prostituzione minorile, in particolare, è in aumento nelle aree frequentate da turisti stranieri – tra cui Rio de Janeiro, Recife e Fortaleza.
Nonostante i progressi negli ultimi dieci anni, in Brasile rimane un ampio divario tra ricchi e poveri. Nelle regioni rurali del paese, l’alfabetizzazione, la sopravvivenza infantile e l’accesso a fonti d’acqua sono ben al di sotto della media nazionale. Solo il 49% degli abitanti delle zone rurali accede a servizi igienici adeguati, rispetto al 87% nelle grandi città.
Il Brasile è il secondo consumatore di cocaina al mondo e ricopre un importante ruolo nel traffico di cocaina boliviana, colombiana e peruviana verso l’Europa. A questo è corrisposto un aumento della violenza e del contrabbando di armi.
La popolazione brasiliana è composta da sei etnie principali: i portoghesi, che hanno colonizzato il Brasile nel 16° secolo; gli africani, che vennero portati in Brasile come schiavi; europei, mediorientali e asiatici, immigrati in Brasile a partire dalla metà del 19° secolo; popolazioni indigene Tupi e Guarani.
I matrimoni misti tra portoghesi, schiavi e indigeni erano comuni. Anche se il principale gruppo etnico europeo era in origine portoghese, le successive ondate di immigrazione hanno contribuito a un patrimonio etnico e culturale molto diversificato.
Dopo l’indipendenza dal Portogallo, il Brasile venne governato democraticamente tra il 1889 e il 1930. Questo periodo si concluse con un colpo di stato militare e successiva dittatura, durata dino al 1989.
Negli ultimi anni il Brasile ha visto una rapida crescita economica, grazie a interventi volti a eliminare le cause della fame e della malnutrizione.
Tuttavia, un quarto della popolazione vive ancora in povertà e gli effetti sono particolarmente gravi nelle condizioni di vita dei bambini.
Durante l’estate, che va da dicembre a febbraio (periodo di vacanze scolastiche), Rio de Janero e le regioni del nord-est hanno temperature che raggiungono i 40 gradi. Il resto dell’anno, le temperature sono costanti sui 25 gradi.
Il sud ha più ampie variazioni di temperatura, che vanno dai 15 gradi in inverno (giugno-agosto) ai 35 in estate.
La regione amazzonica supera raramente i 27 gradi, ma è molto umida.
Gli alimenti tipici del Brasile sono composti da riso, fagioli, pasta, pollo, frutti e ortaggi tropicali e caffè. Data la vastità del Paese, vi sono diverse cucine regionali.
Il piatto più noto all’estero è feijoada, a base di fagioli neri, carne di maiale e manzo: è una ricetta molto nutriente seppur realizzata con ingredienti semplici.