Piccola ma densamente popolata, El Salvador è una delle nazioni più violente al mondo. La disuguaglianza tra ricchi e poveri è ancora causa di gravi conflitti sociali, con più di un terzo della popolazione che vive in condizioni di estrema povertà.
Le catastrofi naturali, tra cui terremoti, uragani ed eruzioni vulcaniche, così come la crisi nella produzione di caffè, hanno portato a ulteriori difficoltà per i salvadoregni. Nel 2005 quasi 500.000 persone sono emigrate in Messico, alla ricerca di un futuro migliore. Nel 2009, le forti piogge causate dal tifone Ida hanno causato gravi danni alle abitazioni, costringendo alla fuga 75.000 salvadoregni.
La povertà, la guerra civile, i disastri naturali e le emigrazioni hanno lasciato il loro segno sulla società salvadoregna, allo stesso tempo vittima di un elevatissimo tasso di criminalità.
Il lavoro minorile è ancora molto diffuso nelle piantagioni di canna da zucchero. Bambini di 8 anni utilizzano i machete nel lavoro dei campi, lavorando fino a 9 ore al giorno. Per questo motivo, lesioni alle mani e alle gambe sono comuni tra i bambini.
Le cure mediche spesso non sono disponibili o con elevati costi a carico delle famiglie dei bambini feriti.
El Salvador è stato originariamente abitato da Aztechi, Pocomames e Lencas. Nel 1522, gli spagnoli arrivarono e colonizzarono il territorio di El Salvador. Dopo secoli di malcontento, la popolazione dichiarò l’indipendenza nel 1821.
El Salvador fu nuovamente devastato dalla guerra civile negli anni 1970 e 1980, alimentata dalla disuguaglianza tra ricchi e poveri. La guerra lasciò circa 75.000 morti. Nel gennaio del 1992, dopo lunghi negoziati, furono firmati accordi di pace tra militari e guerriglieri, portando a democratiche elezioni.
Il Paese sta cominciando a riprendersi da decenni di conflitto, ma è spesso colpito da disastri naturali quali terremoti e uragani.
In El Salvador il clima è tropicale, con due stagioni distinte. La stagione secca va da novembre ad aprile, mentre la stagione delle piogge va da maggio a ottobre, durante il quale il Paese riceve quasi tutta la pioggia annuale.
Le regioni costiere sono generalmente calde, con temperature che variano tra i 19 e i 38 gradi.
Il mais è alla base della cucina salvadoregna. Un piatto tipico è la pupusa, una sorta di frittella di farina di mais accompagnata da diversi tipi di ripieno: formaggi, carne tritata o fagioli neri.
Altri piatti comuni in El Salvador sono il gallo de chicha (pollo marinato) e la quesadilla (pane dolce).