L’Etiopia è immersa in condizioni di povertà estrema e diffusa. Con oltre 96 milioni di abitanti, il Paese è noto per la sua costante lotta contro le malattie, in particolare HIV/AIDS e malaria, con oltre 45.200 vittime ogni anno.
Anche se il tasso di infezione è leggermente diminuito negli ultimi anni, gran parte della popolazione non ha ancora una comprensione adeguata dei rischi legati a HIV/AIDS, a causa di percezioni sbagliate e mancanza di istruzione.
La malaria continua anche come una minaccia mortale per 50 milioni di etiopi che vivono in aree rurali infestate dalle zanzare. 47% della popolazione non possiede zanzariere o insetticida e solo un terzo dei bambini dorme al riparo dalle zanzare durante la notte.
La malaria contribuisce alla morte di 20% dei bambini sotto i cinque anni, con un altro 20% di vittime causate da dissenteria e 50% a causa della malnutrizione. Molti bambini sono sottopeso e soffrono di ritardi della crescita.
Il clima dell’Etiopia, combinato con politiche errate ed economia di sussistenza, è causa di siccità e carestie che portano milioni di persone sull’orlo della fame.
La storia di Etiopia è legata a periodi di indipendenza e di conflitto. Con l’eccezione di un periodo di cinque anni di occupazione italiana (1936-1941), l’Etiopia è sempre rimasta libera dal dominio coloniale.
Dal 1974 l’Etiopia fu vittima di una dittatura militare che, per due decenni, causò guerra civile e rivolte. Il Paese sprofondò nella nella violenza, gettando la popolazione nella povertà più estrema.
Negli stessi anni, siccità e carestia hanno acuito i gravi problemi del Paese, a cui ha fatto seguito una guerra contro la vicina Eritrea.
Dopo il trattato di pace, firmato nel novembre 2000, le controversie riguardanti i confini ufficiali sono ancora in corso.
L’ampio territorio dell’Etiopia è alla base di significative differenze climatiche, soprattutto tra pianure e altopiani. Le temperature in pianura sono generalmente alte per tutto l’anno, mentre gli altopiani offrono temperature più fredde durante il giorno e prossime allo zero nella notte.
La stagione delle piogge in Etiopia si estende tipicamente da marzo a settembre. Il clima è generalmente piacevole e il cielo è terso e limpido durante la stagione secca.
La chiesa ortodossa etiope ha influenzato in modo significativo la tradizione alimentare del Paese. Generalmente vengono rispettate le norme alimentari del Vecchio Testamento, evitando il consumo di determinati tipi di carne (tra cui quella di maiale).
L’injera, una sorta di pane azzimo spugnoso, è spesso consumato a fianco di stufati, verdure, carote, spinaci, patate e lenticchie. Il berberè, una miscela di spezie, è un ingrediente chiave della cucina in Etiopia.
Come tradizione, al posto delle posate, il cibo viene accompagnato alla bocca con le mani.