La Tanzania è impegnata in campagne di prevenzione contro la diffusione del virus HIV/AIDS e della malaria.
Il tasso di contagio di HIV/AIDS è del 5,6% tra le persone di età compresa tra i 15 e i 49, con 1,4 milioni di persone che ne sono attualmente contagiati. Ogni anno muoiono circa 78.300 persone.
La mortalità infantile è un problema grave: quasi 1 bambino su 23 muore prima di compiere un anno. I tanzaniani hanno anche un tasso di aspettativa di vita molto basso – una media di circa 60 anni.
Il reddito pro capite della Tanzania è uno dei più bassi al mondo. L’agricoltura rappresenta un quarto del PIL nazionale, impiegando l’80% della forza lavoro. Tuttavia, il settore agricolo è in gran parte ostacolato dalle difficili condizioni geografiche e climatiche.
La criminalità e le violenze sono notevolmente aumentate in Tanzania negli ultimi anni, e mentre i tassi di iscrizione alla scuola hanno visto un incremento a partire dal 2000, solo 1 studente su 4 frequenta le scuole superiori.
Raggiunta l’indipendenza dal dominio britannico, i territori di Tanganika e Zanzibar si unirono nel 1964 per formare la Repubblica Unita di Tanzania.
Da umili inizi postcoloniali, la Tanzania iniziò a creare un’identità nazionale sotto la guida di Julius Nyerere e ha goduto di stabilità e pace fin dalla sua formazione – a esclusione di sporadici momenti di scontri interni.
Tuttavia, la Tanzania sta ancora lottando contro difficili situazioni economiche. Solo in anni più recenti, l’economia ha visto una crescita e il governo sta costantemente intraprendendo misure adeguate allo sviluppo del Paese.
La Tanzania vanta è il Paese della vetta più alta dell’Africa (monte Kilimanjaro) e dei laghi più grandi e profondi del continente.
Oltre a un grande altopiano centrale, la Tanzania ha anche pianure costiere a est e ovest e altopiani a nord e sud. L’isola di Zanzibar si trova appena poco distante dalla costa orientale del continente.
Il clima varia da tropicale lungo le coste a temperato sugli altopiani, con frequenti alluvioni nelle regioni centrali durante la stagione delle piogge.
Il clima costiero è in gran parte determinato dai venti monsonici, che portano pioggia due volte l’anno; i mesi da marzo a maggio sono caratterizzati da forti piogge quotidiane, mentre novembre e dicembre sono caratterizzati da pioggie più leggere.
Le regioni interne, aride e montuose, hanno temperature più fredde (in media circa 15 gradi).
Lungo la costa della Tanzania, il riso e le verdure sono alimenti di base, di solito accompagnati da pesce o carne. Nelle regioni interne, i tanzaniani consumano spesso banane verdi cotte, miglio con fagioli e carne.
Con la farina di mais o di miglio si produce una sorta di pasta nota come ugali, consumata con polpette di carne o in brodo.